- metonimia
- metonìmia o metonimìa(s.f.) Secondo le definizioni classi che la metonimia consiste nel designare un'entità tramite un'altra che stia alla prima come la causa sta all'effetto e viceversa, oppure che le corrisponda per legami di reciproca dipendenza (contenente / contenuto; occupante / luogo occupato; proprietario / proprietà materiale o morale, ecc.).Es.: ascoltare Mozart, leggere Leopardi; bere un bicchiere. Armi, per 'guerra'. Il Chianti, per 'il vino prodotto nel Chianti'. Palazzo Chigi, per 'Il governo italiano'.La linguistica cognitiva ha dedicato una certa attenzione anche alla metonimia differenziandola dalla metafora nel senso che mentre questa è una relazione fra due domini cognitivi, la prima rimane all'interno di uno steso dominio. Croft (1993 "The Role of Domains in the Interpretation of Metaphors and Metonymies", in Cognitive Linguistics, 4: 348) in questa direzione ha sottolineato che la metafora è una relazione fra due domini che non appartengono alla stessa matrice, mentre la metonimia è una relazione all'interno di una stessa matrice di dominio. L'idea rimanda alla proposta di Langacker (1987, Foundations of Cognitive Grammar, vol 1. Theoretical Prerequisites, Stanford University Press, Stanford) per cui il significato di un'espressione può essere determinato solo in base a uno sfondo a partire dal quale può essere profilato. Più di recente Radden e Kòvecses (1999 "Towards a Theory of Metonymy", in Panther, Thornburg (eds.), Metonymy in Language and Thought: 17-59, Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins Publi-shing Company.: 21) hanno sostenuto che la metonimia è un processo cognitivo in cui una entità concettuale funziona come chiave concettuale per una entità diversa all'interno dello stesso modello cognitivo. Per "modello cognitivo" si devono intendere le conoscenze enciclopediche delle persone relative ad un particolare dominio, così come il modello culturale di cui queste persone sono parte (ib.: 20). Radden e Kòvecses (ib.: 23) individuano inoltre diversi modelli cognitivi caratterizzanti le relazioni fra entità appartenenti allo stesso o a differenti "reami ontologici" - intendendo per "reami ontologici": i concetti, le forme, le cose e gli eventi.Dalle relazioni fra questi tre ambiti otteniamo cinque tipi possibili di relazioni metonimiche: la relazione fra forma e concetto; la relazione fra la forma e la cosa/evento; quella fra il concetto e la cosa/evento, la relazione fra il segno (forma-concetto) e la cosa/evento ed infine quella fra un segno ed un altro segno. L'ultimo tipo, che è definito metonimia concettuale, è quello che la linguistica cognitiva considera più propriamente una relazione metonimica. Il concetto di metonimia copre un numero di fenomeni piuttosto ampi, di recente Antonio Barcelona ha cercato di offrire una nozione ampia di metonimia, definita schematic notion, che sia in grado di ricoprire fatti diversi:"La metonimia è una mappatura (mapping) assimmetrica di un dominio concettuale di partenza su un altro dominio target. Tanto il dominio di partenza come quello target appartengono allo stesso dominio funzionale e sono legati da una funzione pragmtica grazie alla quale il dominio target è attivato" (Barcelona 2005, "The Funda-mental Role of Metonymy in Cognition, Meaning, Communication and Form", in A. baicchi, C. Broccias, A. Sansò (eds.), Modelling Thought and Constructing Meaning, Milano, Franco Angeli: 110).Barcellona ha commentato questa definizione come segue. Innanzitutto va osservato il concetto di mapping, cioè il fatto che il dominio di partenza viene connesso con quello target proiettando su questo una prospettiva. Se dico "Picasso non è facile da apprezzare" (p. 110) il significato metonimico "lavoro artistico di Picasso" viene attivato a partire dall'idea di Picasso in quanto artista con tutto ciò che questo comporta, ad esempio la genialità, metre altri aspetti sono lasciati sullo sfondo. Tuttavia il processo di mapping è asimmetrico e non simmetrico come nella metafora, per cui ad ogni elemento di partenza non corrisponde un analogo elemento nel dominio concettuale target. Nella metonimia i domini concettuali di partenza e quelli target appartengono allo stesso dominio funzionale, molto semplicemente "Carlo è un leone" è una metafora perché leoni e uomini pur appartenendo allo steso dominio tassonomico non appartengono allo steso dominio funzionale; ovviamente è il contrario per espressioni come "il Quirinale ha dichiarato". I due domini concettuali sono collegati da una "funzione pragmatica" nel senso che il processo metonimico è attivato grazie al loro collegamento pragmatico.A questa definizione occorre infine aggiungere due proprietà (Barcelona 2005: 112): 1. la metonimia non è solo nominale ma può essere predicazionale, proposizionale e illocutiva; 2. il collegamento fra un dominio metonimico di partenza e quello target può avere maggiore o minore forza secondo quanto i due sono concettualmente vicini. Se si trovano concettualmente distanti il legame è debole, mentre è forte nel caso contrario. Come esempio, adattando all'Italia l'esempio di Barcelona, potremmo dire che in"Bruxelles è insensibile ai bisogni degli pescatori italiani" il collegamento fra Bruxelles e Unione Europa è forte e dunque la metonimia lo è altrettanto, cosa che non accade con "La Gran Place è insensibile ai bisogni dei pescatori italiani" in quanto il collegamento fra la Gran Place, piazza principale di Bruxelles, e l'Unione Europea è assai indiretto. — metonimicità.
Dizionario di retorica par stefano arduini & matteo damiani. 2014.